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Pubblicata il 03/09/2015
Come
stelo di rosa saliva la stradina
fino a te, balconata di roccia e fiori
che ti specchiavi nel mare
ed aprivi spazi immensi
tra la volta dei rami e l'acque
dove la luce sempre celebra
il suo giorno.
nel tuo fresco abbraccio ascoltavo,
come marea fragrante,la solitudine
salire dagli anfratti,far fiorire
gemme tra le pieghe di un tempo
che credevo eterno e gia' scolora.
ombra nel verde germoglio
del silenzio,seguivo barbagli di stelle
scriver la loro legge nella notte,
lampare incider scie dorate per riportar,
tra onda e onda,parole raccolte
in fondo al mare.
accanto a te tutto era silenzio.
anche la luna taceva e mi baciava.
calmava ogni mio affanno la sua luce.
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Ne sento primavere! Sir ti abbraccia

il 30/09/2015 alle 15:37

Marinella è stata sempre affascinata dalla natura, fin da quando credeva che il tempo fosse eterno…I suoi versi sono ancora vergati da quella fanciulla che era allora, quando si incantava davanti alla rosa che saliva alla balconata per specchiarsi nel mare. Il verso non riesce a nascondere un velato rimpianto, ma la nostalgia ringiovanisce! Un abbraccio Marinella.

il 08/10/2015 alle 09:33