Plasmo innocenti satelliti di quiete
tra pianeti sospesi di tenebrosa pena
cosmogonie opposte d'antico effetto notte
ma l'attesa mi consuma d'infinite attese
d'ossessione d'ombra vacilla la mente
d'agonia di spine sanguina il cuore
ed impietosi petali d'oblio m'occultano
nella chimerica eternità del ciclo delle rose
d'infondata nomea non si svincola mai
la velata biografia d'un cuore ramingo
ad onta del valico di suono imperioso
di preludi astrali e di sinfonie galattiche
vago in punta di piedi e ad occhi spalancati
nella direzione prigione d'un incendio doloso
alitando rivoli d'acqua sul mio sentiero di fuoco
ma non schivo i carboni ardenti del cieco dileggio
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