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Pubblicata il 10/08/2015
come Ulisse
vago per onde apparenti e scure
incontro giganti e maghe
che incanto e soggiogo io, con la voce e con lo sguardo;
a volte, con un sorriso.
sfuggo pericoli
ma perseguo il mio destino
provengo da battaglie vittoriose.
ho ucciso molto e senza pietà.
sono stato guerriero
mi sono, poi,
imbattuto
nei gorgheggi di Sirene
che penetravano il mio spirito
fino a stravolgerlo
evocando naturali attimi e ritmi, anche falsi, d’amore.
ma non mi aspettano Itaca, Argo o Penelope.
il mio peregrinare avrà fine
tra immaginifiche braccia tenere e calde,
in un anfratto di stelle,
tra frantumi di comete.
quando arenerà il mio legno
sulla battigia
al di là
di purpurei tramonti.
il mio cuore cesserà
di pulsare.
la mia mente, no.
quella
continuerà a errare
attraversando l’Uni-Verso
urlando forte
solo il tuo nome.
invano.
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Emozionante dichiarazione! Sir Morris

il 10/08/2015 alle 09:25

A una ipotetica Penelope... Grazie per la lettura e il commento, Sir! Er

il 10/08/2015 alle 19:05

Grazie a Te, caro amico per il commento! A presto Er

il 13/08/2015 alle 11:19