Principa' bella piaciuta ma un pooo triste ,praticamente la chiusa dice tutto su un amore finito ,sei sempre gajardo e sopratutto bravo un saluto
Condividiamo le stesse letture! Io ho una passione profonda per Hillman! Ho letto quasi tutto di lui! ^ ^
La bellezza di questi versi ammalia persino la tristezza dell'epilogo! Sir Morris
.......Io, ogni tanto, rileggo alcune pagine di Madame Bovary.......; un abbraccio.
Conoscere attraverso la propria sensibilità la reale natura dell'altro, senza imbrigliare, lasciando gli spazi necessari. Si può, ma tatto e contatto finiscono talvolta per negare questo dono, oscurando la luce dell'altro. Quando arriva la consapevolezza, allora si vorrebbe, si saprebbe cosa fare e si procede piano, con calma, oltre la pelle e le ossa, ammirando oltre quello che è dato vedere. Se si ha un poco di fortuna. Arlette.
Gpaolocci, ti ringrazo per il commento, e per quanto riguarda la tristezza, basta non lasciarsi contagiare, ma fare tesoro delle proprie esperienze.... a presto Sergio
Rosi, mi sono imbattuto in Hillman fortuitamente, in un mio peregrinare tra i temi junghiani, e devo dirti che il suo lavoro sul carattere è notevole....grazie per il tuo commento, sergio
Sir, la tristezza è solo un aspetto della realtà, della analisi che ognuno di noi esercita come un libero arbìtrio, quando è onesto con se stesso, grazie per il commento, sergio
Riccardo, as usual, la tua lettura è attenta e analitica, ed hai colto il tema di fondo dei versi, in cui le parole sono solo un forbito mezzo per derimere un tema per condurre ad un vissuto, ad una emozione. Grazie per le tue parole. sergio
Rom, a Flaubert mi rifaccio per la mia ricerca de "le mot juste" della parola giusta, adatta, tentando di non scivolare nell'edonismo puro per il lessico, grazie per il commento, sergio
Arlette, tatto, contatto e cosapevolezza, sono i termini che usi, nel tuo commento, ed è quando dici "oltre" che intendo quella assonanza con il tema di fondo del mio scritto, che è l'immaginarlo un sentimento, per non farlo rimanere sul quotidiano e sul consueto rassicurante. grazie per le tue parole di commento sergio
Un’elaborazione di carattere, riflessioni di elevata sensibilità che ci ricordano la autorevolezza del vero amore, ancora più vero sacro se solo immaginato e conservato così, in una teca di valore inestimabile, quali si rivelano questi “squisitissimi” versi.
Ugo, un amore che riesce ad immaginarsi, ancora e sempre, che non è, perché è stato, ma sarà perché è , sono elocubrazioni che uno fa tra se e se, per darsi risposte, e che a volte ha la necessità di condividere. Grazie per la tua attenta lettura, sergio
Reb, è sempre inverno quando un amore capisce che non è più, come è sempre maggio quando invece aveva capito che sarebbe stato... un piacere ritrovarti tra le mie righe...sergio
Il contatto fisico non basta ad essere immaginato, ma è un'ancora di salvezza per credere di poter dare corpo all'amore desiderato. Un amore può finire prima ancora che nasca e ,forse, è un bene per rafforzarsi nella sofferenza. Spero che la realtà sia sempre diversa. Buona serata,Sergio.