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Pubblicata il 22/06/2015
Prima che finissimo d'amarci

il carattere è una complessità di riflessi
per conoscerti devo immaginarli tanto
assorbire le tue immagini,
per mantenermi in contatto con te,
devo volarle una ad una
non per circoscriverti o rintracciarti
o per cospargerti col vischio dei sentimenti,
ma per respirate la tua luce.
il contatto attraverso l’immaginazione
produce un’intimità che non passa tra le pelvi.
quando l'anima si nutre di ogni afflato del carattere dell’altro
e come vero lo immagina e lo vede
l’amore non può che sopraggiungere.
i sentimenti traggano beneficio della ripetuta esortazione
dalla melodia dei respiri che s'amano l’un l’altro,
eppure perché possa continuare a vivere,
d'amore solamente non deve essere, l'amore, amato;
senza l’immaginazione, esso si avvinghia, avviluppa
si cristallizza in un sentimentalismo che non brilla.

l'amore nostro è finito prima che finissimo di amarci,
quando abbiamo tralasciato di immaginarlo
quando lo sguardo vide il volto e non l'azzurro degli occhi
quando le mani toccarono il corpo e non arrivarono più all'anima.
*****
questi versi sono liberamente ispirati al libro di James Hillman,
la forza del carattere, p.255
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Principa' bella piaciuta ma un pooo triste ,praticamente la chiusa dice tutto su un amore finito ,sei sempre gajardo e sopratutto bravo un saluto

il 22/06/2015 alle 19:38

Condividiamo le stesse letture! Io ho una passione profonda per Hillman! Ho letto quasi tutto di lui! ^ ^

il 22/06/2015 alle 22:04

La bellezza di questi versi ammalia persino la tristezza dell'epilogo! Sir Morris

il 22/06/2015 alle 22:21

.......Io, ogni tanto, rileggo alcune pagine di Madame Bovary.......; un abbraccio.

il 22/06/2015 alle 23:20

Conoscere attraverso la propria sensibilità la reale natura dell'altro, senza imbrigliare, lasciando gli spazi necessari. Si può, ma tatto e contatto finiscono talvolta per negare questo dono, oscurando la luce dell'altro. Quando arriva la consapevolezza, allora si vorrebbe, si saprebbe cosa fare e si procede piano, con calma, oltre la pelle e le ossa, ammirando oltre quello che è dato vedere. Se si ha un poco di fortuna. Arlette.

il 23/06/2015 alle 23:35

Gpaolocci, ti ringrazo per il commento, e per quanto riguarda la tristezza, basta non lasciarsi contagiare, ma fare tesoro delle proprie esperienze.... a presto Sergio

il 24/06/2015 alle 05:46

Rosi, mi sono imbattuto in Hillman fortuitamente, in un mio peregrinare tra i temi junghiani, e devo dirti che il suo lavoro sul carattere è notevole....grazie per il tuo commento, sergio

il 24/06/2015 alle 05:48

Sir, la tristezza è solo un aspetto della realtà, della analisi che ognuno di noi esercita come un libero arbìtrio, quando è onesto con se stesso, grazie per il commento, sergio

il 24/06/2015 alle 05:50

Riccardo, as usual, la tua lettura è attenta e analitica, ed hai colto il tema di fondo dei versi, in cui le parole sono solo un forbito mezzo per derimere un tema per condurre ad un vissuto, ad una emozione. Grazie per le tue parole. sergio

il 24/06/2015 alle 05:55

Rom, a Flaubert mi rifaccio per la mia ricerca de "le mot juste" della parola giusta, adatta, tentando di non scivolare nell'edonismo puro per il lessico, grazie per il commento, sergio

il 24/06/2015 alle 06:02

Arlette, tatto, contatto e cosapevolezza, sono i termini che usi, nel tuo commento, ed è quando dici "oltre" che intendo quella assonanza con il tema di fondo del mio scritto, che è l'immaginarlo un sentimento, per non farlo rimanere sul quotidiano e sul consueto rassicurante. grazie per le tue parole di commento sergio

il 24/06/2015 alle 06:08

La tristezza coinvolge tutta la realtà! Sir Morris

il 25/06/2015 alle 21:57

Un’elaborazione di carattere, riflessioni di elevata sensibilità che ci ricordano la autorevolezza del vero amore, ancora più vero sacro se solo immaginato e conservato così, in una teca di valore inestimabile, quali si rivelano questi “squisitissimi” versi.

il 04/07/2015 alle 10:05

Ugo, un amore che riesce ad immaginarsi, ancora e sempre, che non è, perché è stato, ma sarà perché è , sono elocubrazioni che uno fa tra se e se, per darsi risposte, e che a volte ha la necessità di condividere. Grazie per la tua attenta lettura, sergio

il 17/07/2015 alle 16:06

Reb, è sempre inverno quando un amore capisce che non è più, come è sempre maggio quando invece aveva capito che sarebbe stato... un piacere ritrovarti tra le mie righe...sergio

il 17/07/2015 alle 16:09

Il contatto fisico non basta ad essere immaginato, ma è un'ancora di salvezza per credere di poter dare corpo all'amore desiderato. Un amore può finire prima ancora che nasca e ,forse, è un bene per rafforzarsi nella sofferenza. Spero che la realtà sia sempre diversa. Buona serata,Sergio.

il 26/07/2015 alle 20:28