Settantacinque volte auguri,
settantacinque come i tuoi anni,
ultimo vivente dei "duri e puri"
che hanno cantato gioie e malanni.
auguri a te che sento come fratello
e potresti essere mio padre o nonno,
auguri a te che cantasti "Il bello"
e bello era sentirti prima del sonno.
da qualche anno non ti esibisci più
ma io t'ho visto in più d'un concerto,
anche di persona, sì, eri proprio tu:
la firma sulla chitarra mi hai offerto.
hai accompagnato le mie prime cotte
cantando quasi sempre in prima persona:
hai rinverdito Cyrano e Don Chisciotte
e Samantha che amavo chiamar Simona.
mi hai spiegato il valore delle Radici
e ho capito l'America grazie ad Amerigo,
ho pensato scritta per me "Gli amici",
ho conservato le tue canzoni nel frigo.
e al momento giusto le tiro ancora fuori
e con esse nutro fantasia e ispirazione,
banale dirti che sai parlare ai cuori
ma è la verità, o una splendida illusione.