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Utente eliminato
Pubblicata il 22/04/2015
Abdica un parvente imbrunire di colpevolezza
e mortifica i morbidi ricordi di un inutile amare,
pesano sulle mie notti i mutismi invalidanti
e i nitriti di dolore di un cavallo senza nome

le tenebre custodi del rimpianto pedinano il vuoto
ma nell'ombra della solitudine posso vedere e sentire ancora,
scorgo le fragili anime corrose dai tramonti insanguinati,
ascolto il fragore degli amori perduti senza poterlo sopprimere

e rimango desto relegato nell'imposizione di una lontananza
nella stridente tempesta elettrica del mio cielo capovolto
e non so se il silenzio delle rose sia musica a me ignota
e non so se il vento colori di speranza le acque in primavera

il mio passo fu leggero tra i pacificanti boschi notturni
ma il mio tacito sorriso rimase per sempre imprigionato nel buio,
ora le impronte del passato mi schiacciano e ledono il mio corpo,
investitura d'un penitente epitaffio di candido abbaglio
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che liricità sublime che hai!

il 22/04/2015 alle 16:35

Volutamente frenante per un futuro idioma più esilarante! Sir Morris

il 23/04/2015 alle 11:37

un profondo lirismo,il suono sconosciuto delle rose ed il cielo capovolto, l'atmosfera impalpabile delle cose andate. Bravo bella ciao Tony

il 23/04/2015 alle 18:28