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Pubblicata il 24/03/2015
Oh Nazim io ti vedo
coprire gli occhi al mattino
scordare tutte le ferite
la vita come uno schiaffo
talmente bella e violenta
da farti ridere
ridere sempre

oh Nazim che coraggio
che hai avuto
sceglier sempre la via più scomoda
sentieri di montagna persi tra le capre
perse anche loro
ad ogni svolta una sorpresa
forse anche la morte
ma che importa, che importa

oh Nazim, grande proprio perchè
ti facesti piccolo
amasti le donne e le pietre
i poveri pieni di sudore
una danza sotto la pioggia
un povero asino morto di fatica
i piedi stanchi immersi in un catino
sotto un tavolo, la sera
e mille e mille stelle
e Lenin, e la vecchia Russia
quel sogno così presto tradito
in prigione non ti davan penna
tu scrivevi poesie imparandole a memoria
regalandole a tutti
oh Nazim, Nazim
scrivevi poesie senza penna
imparandole a memoria
regalandole a tutti
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" Prima di tutto l'uomo" da salvaguardare ad ogni costo nelle vicissitudini della vita. Questo tramanda l'uomo padre all'uomo figlio, questo tramanda a noi il romantico poeta idealista e combattivo. Il suo ricordo nelle tue belle righe. Arlette.

il 24/03/2015 alle 08:39

un poeta che ho molto amato così come amerò a lungo questa tua poesia sublime. Grazie Arturo.

il 24/03/2015 alle 13:39

Hai fisato in come in una teca con i tuoi versi l'essenza di colui che fu uomo, padre, amante idealista prigioniero e tanto altro ancora, ma prima e sopratutto, poeta della vita stessa e sua. Complimenti Arturo, sergio

il 24/03/2015 alle 13:45

Un caro saluto! Sir

il 25/03/2015 alle 13:28

sono felice per la vostra condivisione, felice per essere riuscito ad esprimere quello che sento per un uomo che prima di essere un grande poeta è un'esempio di vita...grazie davvero a tutti voi amici miei

il 25/03/2015 alle 21:41