Era notte,
il fuori e il dentro confusi insieme,
buia e sorda,
cieca, disperata…,
insomma una notte di tante.
ad un tratto,
un grido solcò lo stretto e gelido abbraccio della tenebra,
tagliò così, di netto, in un attimo,
il lamentoso e onirico ululare, duro e dolente, delle nostre chitarre:
"arriva lo Sposo!"
ci tirammo su barcollanti dai divani e dai marciapiedi, sui quali
da troppo tempo giacevamo visionari, attendendo il segno.
spegnemmo le canne piangendo in silenzio
e poi intimamente iniziammo a sorridere,
mormorando dentro i salmi di giudizio e vendetta.
ci incamminammo…
eravamo sì un po' sbronzi e feriti... ma certamente svegli!