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Pubblicata il 04/03/2015
Giro per strada con le mani in tasca,
il viso basso e i capelli bagnati dalla pioggia
che ininterrotta batte sul mio esile corpo.

le scarpe ormai fradice
venivano trascinate da piedi stanchi,
verso un luogo senza dove.

l oblio mi aveva invaso il cuore,
la vendetta mi aveva sconfitta,
l'odio,
si era impossessato delle mie gesta.
sotto un portico mi accendo una sigaretta da due spicci ,
sola in una grande città
butto fuori il fumo
come se sputassi in faccia al dio che mi guarda,
la verità dell'odio che provo.

che Dio mi protegga,
uccidendo la mia coscienza
che crea rumore nella mia testa.
e che il diavolo prenda in mano la mia vita
e che mi conduca alla serenità delle mie gesta.
e che l oblio mi porti al successo
e che lo sballo diventi il mio pane quotidiano.
e che l amore lo ceda agli ingenui
e agli stupidi.

il caos è il virus nel mio sangue,
iniettato dalla vita.
la mia nascita è l aborto di un amore finito con l odio.
i nemici sono miei amici,
gli amici sono il mio divertimento
nel cimitero della loro lealtà .
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piaciuta brava :-)

il 10/03/2015 alle 19:47