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Pubblicata il 27/02/2015
Il vivere odierno
ti porta a spasso nel tempo
quando ancora bambina
sentivi cantare la ninna nanna,
qualcosa di delicato
che ti profumava l’esistenza.
un azzurro qualunque che il mondo
scorgeva appena,
l’andare in volo
in quegli angoli di vita
ti faceva sentire strana..
seduta con le gambe incrociate
come gli indiani intorno al fuoco,
inventavi storie per andare oltre
quella soglia,
e.. il sorpasso avvenuto
imbiancando pareti di un cielo
dentro stanze offuscate dal sole.
il mistero continua
passando per sentieri stretti
aggrovigliati da rovi,
l’adagiarsi impossibile e
il canto spento dentro favole
inesistenti..
oltre ancora, il cammino si ripete
spiragli d’orizzonte che
s’incontrano con il mare
e l’azzurro indefinito
scuote quell’immaginazione
sopita, rendendola libera
di fuggire e cavalcare l’onda.
quell’onda che nessuno può
fermare solo il suo andare ti porta
lontano tra terre e incantate
dentro la tua fantasia
incarnata dalle letture
di qualche libro rubato
o comprato a metà.
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Bella poesia: trattenendo meravigliosi ricordi, accentui il bisogno di non fermarsi alla realtà concreta, ma di spaziare nei luoghi della fantasia e della libertà. Brava!

il 28/02/2015 alle 10:33

Immenso scritto, carissima Rosazzurra! Hai superato il suono del tuo spirito guida! Sir

il 28/02/2015 alle 14:57