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Pubblicata il 23/02/2015
In fondo questa vita
non è che la bestia
e tu sei la bella
che come nella scopa
sbuca a salvare,
oasi nel deserto
per potermi dissetare
ma proprio perché oasi
sei evanescente
e quando ti anelo
non mi rimane niente.

in fondo questi giorni
sono giorni da bestia:
vivo braccato,
in bestia io vado
e tu che sei bella
sei la mia consolazione
fin quando non decidi
di andartene lontano
e restituirmi di nuovo
alla mia realtà
intrisa di disperazione.

e allora io dovrei
scegliere di morire
o vivere da morto
perché l'amore
è solo un'utopia,
perché vincere
dovrebbe la nostalgia
ma io che forse
sono proprio la bestia
questo verdetto
scusate non lo accetto.

e allora che ci sia tu
a rischiararmi la via
o che ci sia "soltanto"
chi in me vede tanto,
chiunque esso sia,
fossi pure solo io,
in lui vedrò Dio
e ne farò motivo
per non lasciarmi andare
o per iniziare a farlo
contro qualsiasi tarlo.
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Simpatico l’accostamento alla bella della scopa; interessante la considerazione sull’amore utopico, bene articolata la figurazione di solitudine e contatto; intense tutte le sensazioni di questi versi.

il 24/02/2015 alle 13:08

Concentrazione e stimolo energizzante! Tutto molto bello! Sir Morris

il 24/02/2015 alle 16:54