È una notte di vento la mia
d'un giorno qualsiasi d'inverno
quando il buio m'avvolge, freddo
denso e l'animo si strige ai passi
inerti lasciati sull'asfalto.
perde di consistenza, in questo luogo
di passaggio, l'attesa sorda della vita
nel caos confuso degli eventi.
svaniscono certezze nelle domande
che calcano a ritroso il tempo
d'un desiderio malato di scontento.
qualcosa torna nella tela della mente
altro sfugge dal palmo d’una mano
in un tumulto d'occasioni colte
nel tempo, e molte andate perdute:
cosa ammonisce, allora, quello che è accaduto?
qual è la sua lezione, gridata o sussurrata
forse passata per inosservata?
e questa vita l'ho vissuta o solo immaginata?
dov'è che mi ha condotto la fantasia
di quelle notti di veglia?
e quante volte ho varcato
l'orizzonte privo d'un fossato?
cos'è che, in fine, devo annoverare
nel registro di ciò che sono stato:
la vita vera... la sola immaginata?
il sogno o la realtà?
datemi voi una plausibile risposta:
cosa sarebbe stata la mia esistenza
privata d'ogni illusione... d'ogni speranza?
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