Giacciono gli amanti,
composti nel riflesso di uno specchio,
membra intrecciate, schema di chiaroscuri.
giacciono nella sospensione del tempo fermato dall’incontro,
le braccia piegate sopra il capo, le mani aggrappate nel tenersi del dopo.
giacciono nella sera delle tende tirate,
la pelle scoperta esposta agli sguardi.
parlano gli amanti non solo coi corpi,
sussurrano il taciuto, bisbigliando ciò che non si poteva dire.
fissano istanti di sé nello specchio al soffitto,
pronunciano giuramenti di pace a quel sé che trovano in una foto,
che non potranno rivedere negli anni.
promettono alle divinità che li abitano che onoreranno l’armonia
tatuando psiche di questa grazia che porteranno nel mondo,
aura inconfessabile, stigma del desiderio che li trafisse.
- Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (2 voti)