Mi pervade come un lembo di carne di confine
l’implicito sogno che mi si riproduce accanto
come un tocco seguace che si nutre purpureo
d’assonante senso dissonante d’assenso .
mi scuote soffiandomi dentro
e con leccate d’organza mi veste
di un mutismo che mi afferra la gola
e sulla schiena si china
per sentirsi Padrona
di un corpo guarito
da una mente redente .
mi traduce a morsi la sorte e il volere
con oscillanti palpeggi che mi esiliano il cuore
in quel gioco d’ardore
che non chiede alla testa
di strisciarmi accanto
e di avanzare serrando
verso una morte che si fa terra rossa
o un calvario che si ripete fra le ossa .©Runa
- Attualmente 3.14286/5 meriti.
3,1/5 meriti (7 voti)