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Pubblicata il 09/01/2015
La sua corpulente bocca
emana una cascata d’eufonia,
che si prolunga sul suo corpo,
immortalando la quiete che la circonda.
come tatuaggi,
galleggiano sulla sua figura
residui di legno
che innocenti
si fanno trascinare dall’acqua.
sembra sola, ma non lo è;
una platea numerosa e composta
da una smeraldina vegetazione,
l’ammira e l’applaude
ogni qualvolta la quiete del vento medita.
da qui strisciando silenziosamente
s’allontana nel suo letto
come un regale serpente;
dal quale il pubblico
non toglie mai lo sguardo.
ammirando il suo manto
trasparente e vellutato,
si notano le sue interiora
che in torma si muovono
colorandola e rendendola viva.
al suo fianco una miriade di chirurghi,
ma lei, candido capolavoro
strisciando in avanti senza mai fermarsi,
si cancella nel vuoto della sua celestiale natura.
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Una poesia acccurata e scorrevole! Bravo davvero! Sir Morris

il 09/01/2015 alle 14:13