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Pubblicata il 13/12/2002
Correva l'anno 1982 quando cominciarono a circolare i primi sonetti del Pasquino tuderte. Le sue poesie apparvero su fogli clandestini che i Tuderti (abitanti di Todi) trovavano nelle cassette della posta o sotto le porte di casa. Le satire di Pasquino non risparmiavano i vari personaggi impegnati politicamente in città, con accuse di malamministrazione ed anche di rivelazioni che, spesso, hanno sconvolto l'opinione pubblica di Todi.
Tanti anni dopo, Civitavecchia, la Città che ha votato invano contro la costruzione di una grande centrale a Carbone per proteggere la salute dei propri figli, sembra invasa da poesie di Pasquino che mettono in risalto il mancato rispetto della volontà popolare.

Ma chi è Pasquino?


Drento noe
da secole, lì nascosto
è Pasquino

De noe
quella parte stanca
stufa d'esse oppressa
ch'esce nottetempo
pe potè parlà

…e dice e parla e scrive…

la voce de Pasquino
te raggiunge
perché dar core
s’arza quel lamento

che nella mente mpressa
t’ha lasciato
la voia de giustizia
ch’ha n’vocato

E’ adesso er tempo de Pasquino!

Mò ch’avemo perso sto diritto
da tempo tanto ambito ar cittadino
d’annà e segnà sur fojo dù crocette
sperando de contà più da vicino



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