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Pubblicata il 28/12/2014
Il pallore troneggia
impotente
sui corpi radenti
la vita
esili
assorti
spaccati
virulenti al sospiro
musini affamati
di vita.

una carezza - per Dio –
che sparigli e perplima
la piuma
che scolora e assottiglia.

e poi baci.
e poi pensieri soavi.
e amore. E colori.
e magia.

di un gene liberato dal vento
che ritagli un momento
alla malattia.

davanti alla bestia che morde
e che cuce
che annusa la vita
portandola via.
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Interessante scritto! Sir Morris

il 28/12/2014 alle 21:22

......" perplimere "..... (!) ...... Zingarelli 2015 pag. 1677..... Questa precisazione per tutti noi ignoranti, nel senso che ignoriamo, tranne il fabuloso Cantulete......; un abbraccio, rom.

il 28/12/2014 alle 23:35

Bella nella tenerezza dell'argomento, un saluto

il 29/12/2014 alle 17:36

delicato poema che intenerisce il pensiero.....Gabriela.

il 03/01/2015 alle 21:55