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Pubblicata il 08/12/2014
Senza via di uscite
è la strada che percorro
per questo io ritorno
alle vie già perseguite

comincio a camminare
sorgendo da lontano
un uomo malandato
in cerca di denaro

stupito nel vedermi
mi porge la sua mano
allora mi allontano
da questi passi eterni

continuo il mio cammino
con passo un po' spedito
in modo da scappare
dall' uomo criminale

come i piedi su una brace
corro assai veloce
ma l'om riman tenace
e non mi lascia in pace

Infatti or mi segue
strisciando i piedi sporchi
m'implora un po' di soldi
ma voglio solo tregue

Volendo restar solo
mi guardo nelle tasche
e scorgo un grammo d'oro
che getto in delle frasche

subito si lancia
come fosse ancor bambino
atterra sulla pancia
afferrandosi il bottino

allora si rialza
e veloce mi ringrazia
siamm'ora faccia a faccia
comincia or la caccia

Impugnando un pugnale
m' intima di consegnare
tutti i miei averi
allor gli dico: "tieni, tieni "

in procinto di donargli
il mio pesante portafogli
lui mi sferra un colpo agli occhi
e mi riempie di altri tagli

nemmeno un corpo mosso
mi diede un po' di aiuto
le mie grida di soccorso
erano quelle di un muto

il mio animo feroce
affievolì la stanca voce
mi misi allor supino
accettando il mio destino
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Rime particolari suggellano tali parole in scorrevoli ed importanti versi! Sir

il 08/12/2014 alle 18:34

a volte vedersi dall'esterno è tanto difficile quanto importante. Ma solo se si vede la verità e non attraverso specchi deformanti

il 09/12/2014 alle 12:45

un racconto affascinante, per i tuoi intenti formalmente migliorabile, ma cosa non lo è...tornare sui propri passi è difficile e alle volte capita che il futuro, indignato perchè non si ha proseguito verso di lui ci segua fino all'origine solo per avere indietro quella potenzialità irrealizzata...il presente si gode la scena...perdona la mia esagerata interpretazione, bravo, ciao.

il 13/12/2014 alle 17:41