Un divino sguardo sottomettente
m'inchina quasi allibito
e suddivide i brividi a fette
e' un peso intramontabile, rimango immortalato
mi strazia, ruggisce infuriato
impotente sono, inchiodato a questa terra
che bolle e fermenta il giudicato.
e' un giudizio, per la maniera:
dei principi suoi avvalorati; e in sostanza poco trasformati
nel guscio avido si e' rinchiuso; e dal peccato e' stato nominato un recluso
da sempre lui ha la penale; che mai e' riuscito a scontare
peccato non si sia distinto, ma dal veleno si sia convinto.
la tua anima lamenta!
e' giunta l'ora del verdetto
andare agli inferi ti spetta
insignificante, sudicio perfetto.
nei miei occhi lucidi
affiorano le lacrime
e' il pianto degli acidi
mi spengo lentamente, lontano tra le rime
assumendo la forma dei condannati in fine
una volta giu', consumato sono, dagli infestati del regime.
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