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Pubblicata il 04/12/2014
Di queste notti
dal sapore metallico e inquieto
del domani.

della pioggia
che incessante cade
sul selciato plutonico.

dove a ogni arrivo
di quei passi inconfondibili e nudi
sembro ritrovare il mio giorno.

mi nascondo dietro a un nome
e quasi dimentico il suo.

quando strilla il dolore
nello sguardo rivolto a questo posto
dove è precluso
insieme
soffrire e gioire.

poi nel mio sonno
l’inconscio fa vivere il sacrilegio.

traspare il piacere sulle mie dita
e in ogni movimento.

spinge con forza
e mi bacia
e mi bacia le labbra
perché di lui non posso essere sazia.

entra con fermezza
il madido ricordo di quell’affiancarsi
qualche secondo o secolo ancora.

e appare l’altro suo volto
e io ho un altro nome
con il quale adesso mi chiama.

nel luogo
in cui può essere mio.

finalmente.
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Scritta con parsimonica attenzione! Brava, Alessia! Sir

il 04/12/2014 alle 10:18

Parimonica attenzione? Quasi scritta di getto in realtà. :-) Grazie per il tuo commento. Alessia

il 04/12/2014 alle 15:29

"Parsimoniosa attenzione" nonostante la velocità compositiva! Eccellente, milady! Grazie a te!

il 04/12/2014 alle 21:11

Oh, galante come sempre. Inchino. :-)

il 04/12/2014 alle 22:17

....Utopia come "non luogo" ....può essere anche "l' altro luogo......" Onirismo scolpito di madidi ricordi dove la sublimazione dell' amore ricorda l' emozionante fusione di Decker con l' androide Ilia nel primo lungometraggio di Star Treck.......; un abbraccio, rom.

il 05/12/2014 alle 00:07

Fantascientifica lettura, mi piace. Grazie, canto, per il tuo commento. Alessia

il 05/12/2014 alle 23:41