Della Natura il vento che irato vola
e la pioggia che cadendo dolcemente consola
si incrociano e si salutano sulle vaste campagne
giocano e si sorridono tra le alte montagne
in una danza senza inizio né fine
che del mondo sancisce ogni confine.
una figura si staglia debole ma potente
sulla roccia davanti alla cascata ruggente
alza la mano alabastrina verso il cielo
nero e malinconico di tempesta foriero
per chiamare a sé i venti
un luogo e un gesto per tutti gli elementi.
sulla roccia tra i picchi innevati
per l'aria gli spiriti ha chiamati,
nel deserto tra le dune dorate
le braci nel fuoco sono state gettate,
nel mare ove si scontrano le onde
un incantesimo posato tra quelle acque feconde,
nei campi ove presto il grano nascerà
racchiude della terra la ricchezza e povertà.
mescolate le essenze vitali
quelle perle elementali
per creare nuova vita
prima che la passata sia fuggita
corri corri nel deserto
corri corri tra le braccia del vento!
fatti trasportare lontano
tendi, tendi la tua bianca mano
sali e scendi infinite scale di vetro
dentro e fuori un mondo di luce e uno tetro
per seguire i fili lucenti della vita
e quelli della morte che ora pare infinita.
scala le montagne del fato
e come un'aquila dal manto dorato
schiudi gli occhi al sole
e liberati da ogni dolore,
segui le linee della tua esistenza
nascita, morte e ancora la tua discendenza!
prendi un respiro profondo
e emergi dagli abissi di quel mondo
scava nella terra bagnata
e trova la tua ricompensa sì bramata
la sfera del cambiamento
che racchiude in sé l'idea stessa del sentimento.
il nucleo caldo e pulsante che calma la paura
da aggiungere agli elementi della natura
che hai raccolto con tanto periglio
un dovere tramandato di madre in figlio
per poterlo usare nel tempo del furore
quando verrà alla luce il portatore di dolore
allora si schiuderà per te il Giglio
e inizierà il viaggio del periglio
per portare alla luce l'essenza vitale
e con essa sigillare ogni male.