PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/11/2014
Ho udito
fitto il vento,
entrare nelle mie ossa.

ho visto
il frusciar
del terrore
negli altrui visi.

ho odorato
il sangue
uscire da ferite vere.

ma resto
sempre qua
ancorato
ai tremori
che sono tonterie,
al confronto
della terra
scavata
da chi
con le mani,
distrattamente
e
apparentemente
indipendente,

tocca il male
ogni giorno.

assaporando
con la lingua
lo sporco dell'oscurità
più marcia,
nascosta
nel mistero
più recondito
dell'animo umano.
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Versi pregni di dolore e di sfiducia. Io però cerco di confidare nelle persone e nel loro animo. Molte di loro sono di cuore e confido in esse per migliorare il mondo. Ho apprezzato molto il tuo scritto. Ioria

il 18/11/2014 alle 13:12

Il mio scritto voleva essere una fotografia del mio viaggio in Africa e del mio assurdo lamnto dinanzi a problemi che sembrano niente al confronto. Ciò non toglie che in tutti, anche nei più oscuri, c'è una gran voglia di venirne fuori, anche laddove, ad averla vinta, sembra eddere la rassegnazione.

il 18/11/2014 alle 14:03

Un viaggio che fa comprendere il valore della vita in tutti i suoi particolari! Intensa e seducente.. scritta con maestria. Sir Morris

il 18/11/2014 alle 15:14

Oh Sir, quale onore le tue, sempre gradite, parole.

il 18/11/2014 alle 15:25

Davvero molto bella e vera in entrambe le parti! Mi hai fatto ricordare le parole di mio figlio in un suo viaggio in Tanzania, per aiutare bambini operati da Medici senza Frontiere. Le sue considerazioni erano le tue. Scritta proprio bene. Bravo! Giovanna

il 19/11/2014 alle 01:20

Grazie Giovanna e complimenti a tuo figlio.

il 19/11/2014 alle 08:26