Denudai il dolore spogliando il cuore
dai finti ritornelli tanto cari al suo pudore
allevato con cura e protetto dalla vista
divenendo contadino di terra vergine incolta
relegando tra le negate balze chiuse a raggiera
i ricuciti miasmi di vomito avvallati dentro
forati dal gioco solito e violento dell’insolito.
accorse per talento fino a prosciugar il falso
l’Ipocondria dell’arte allevata pian piano per pigrizia
e nulla ecco il nulla dal nulla al nulla irruppe
tacitando le maniere accorte e false
del guardone e ladro tornitore
fino allo scurire delle imposte in cielo
per imitare limitando i limiti dell’altro al mio verso
e dal mio all’altro senza andare da nessuna parte.
dipinsi allora ingenuamente i modi nella confusione
per il gusto d’accecare l’intruso al contrabbando creato
e malmenai così tanto la bugia che si ribellò
dichiarando la verità per non aver commesso il fatto.