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Pubblicata il 26/10/2014
Seduta sullo scoglio
leggevo ad alta voce
baricco- oceano mare-
il faro di San Vito
mi stava ad ascoltare.

bastava poco, a me,
per viaggiare di diporto,
non avendo zainetto,
non avendo passaporto.

il pensiero era una vela
che sfidava la bonaccia,
la mia mente, come piuma
volteggiava vento in faccia.

il vento del mare
il solo che parlasse
un linguaggio non banale,
con effetto sedativo
su di me che lo sentivo.

il faro ciclope
col suo occhio di luce
dileguava ogni ombra
anche quando ella seduce.

come velo sopra gli occhi
non nasconde pienamente
ciò che trema in fondo al cuore,
quel che passa per la mente.

lucentezza di ametista
di opale, di turchese,
ciò che arde in cuor d’artista
altri, ignaro, mai comprese.
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..I tuoi versi leggerli e rileggerli...ogni volta sensazioni ed emozioni diverse...; un abbraccio, rom.

il 26/10/2014 alle 21:46

Ma che belli questi variegati e spumeggianti versi! Bravissima, Annysea! Sir Morris

il 27/10/2014 alle 01:52

il pensiero era una vela che sfidava la bonaccia, la mia mente, come piuma volteggiava vento in faccia... Sempre più brava la mia Anny. Dora

il 27/10/2014 alle 10:49

Cara anna, perdona la mia latitanza...personalmente non mi piace Baricco, gli unici testi che mi hanno colpito, e comunque perchè mi ricordano un periodo della scuola media sono Oceano mare e un altro di cui ora mi fugge il titolo...tolto ciò il tuo testo è bello, bellissimo, per i miei gusti alcuni colori troppo...colorati...però il sentimento l'immagine di quella vela contro la bonaccia è qualcosa che resta dentro...il titolo risolleva il pensiero dal suo ingombrante etimo...ti abbraccio, andrea

il 28/10/2014 alle 15:44

Come sempre bravissima ed emozionante, le tue parole sono rare come perle da scovare dentro ad un ostrica. Complimenti, patty

il 29/10/2014 alle 06:32