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Pubblicata il 23/10/2014


Si origina così, mentre appoggi

una foto in camera, e sussulti

spannando i vetri di un autunno

indolente.

In fondo sei solo un bambino,

pensi; e credi nelle armonie, nei

tamburi smossi per gioco, in tutte

le stravaganze delle parole strette

sui fiati.

Ma un pizzico dietro un tendone

stona per sempre la tua melodia;

che aria è?

E' forse un'arpa abbassata, che funge

da litania, che s'arcua nel mezzo del

cuore, e ne contagia i suoni, battendo

un solo tempo?

Il mondo balla il foxtrot, e tu cresci,

ma non ti angusti per quel giro di viole,

né per il ritmo squassato delle grancasse

urbane; ripensi al volto striato

dietro la tenda, al brivido del

flauto soppresso a mezza voce.
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Seducente e particolare atmosfera baciata da un'introspezione acuta! Sir Morris

il 23/10/2014 alle 10:04

Un suono , una danza, una luce riflessa dietro le parole.

il 05/11/2014 alle 15:29