A Jacopo
come sovente accade
ti ho pensato,
ma, stavolta, non ho voluto
manifestare il mio affetto
con qualche piccolo dono,
ma descrivendoti l’immagine
che mi sovviene.
rivedo la tua espressione
allegra, vivace, sbarazzina
ma, allo stesso tempo,
dolce e pensosa
“un po’ persa”.
sul tuo viso si legge
un assorto stupore
che può far temere
che la durezza del mondo
ti colga distratto,
ma basta osservare
il tuo sguardo di
“ vorace inquisitore”
per leggervi tutta
la spensieratezza
di cui solo chi
“la sa lunga” è capace.
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