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Pubblicata il 21/10/2014
Immerso nel silenzio
del mio dunque
m'appoggio per un po
al ramo secco del giallo giunco

immerso tra i filari
dei peschi spogli
all'ombra delle poche foglie verdi
scompongo la memoria

in immagini sempre più sottili,
ecco vedo avanzare
lungo il tappeto
di color gran arlecchino giallo verde

guerrieri al galoppo
con armi in pugno e ferri
non mi spavento
attendo fermo impatto

non ho timore
e ne cerco rifugio
inutile fuggire pusillanime e sgomento
la paura t'insegue per l'eterno,

l'immagine scema lentamente
riducendo quel galoppo
in un piccolo movimento,
l'aria della sera soffia prima

sulle cime delle piante
a forma d' ago e senza foglie
il fusto contrabbanda un po di linfa dalla terra
prima che giunga nuova morte,

l'immagine riprende corpo e forma
un viso di bimbo mai esistito e senza fascia
sorride e stride
creando al tempo stesso luce e ombra,

nuovamente posto
il mio sguardo in direzione fiera
come cavallo al gran galoppo
che non teme ostacolo o frontiera,

nessuna pace regna
e nessuna verità si cela
quando all'avvicendarsi di sentire e immagini
si posiziona la propria vela,

presto giungerà la sera
ed io sarò tornato nella mia tomba
ricca di amuleti e cose certe
ignaro del cambio di stagione

che è perenne,

ad ogni istante aggiungo segno
ad ogni segno un immagine sbiadita
dolce immergersi per uscirne vivi

dopo l'ennesimo combattimento.

giuseppeciaravolo
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Visione bucolica di una poesia allo specchio! Bravo, Giuseppe! Sir Morris

il 22/10/2014 alle 12:07

Grazie per aver condiviso questo pensiero.Maurizio.

il 22/10/2014 alle 20:11