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Pubblicata il 13/10/2014
migranti senza bagaglio e senza volto
in un mare troppo grande
su una nave troppo stretta.
troppo grandi le speranze
in una terra che allontani
le brutturie di una guerra,
della fame consumata
a rimediare briciole di sogni
dove ormai ogni notte
ha il colore degli incubi.
troppo stretti gli ancoraggi
dentro centri di accoglienza,
dove fame è condivisa,
calpestata la speranza,
lì si lotta l’esistenza
che ha spostato i suoi confini
di assai flebile consistenza.
ma quando il mare diventa crudele
e spacca le ossa colpendo feroce
le travi intessute di risparmi e sogni,
attoniti corpi, avvinghiati
agli ultimi istanti di vita,
annaspano increduli, smarriti.
perché trascinare sul fondo
i ricordi più belli,
le speranze profuse a chi
si stringeva ad un petto
per dare un caro saluto,
ora l’estremo saluto,
a chi rivedrà solo in cielo?
perché i resti di umano
sono cibo di pesci affamati,
pesante zavorra di un mare
che restituisce il grottesco
nell’indifferenza o nell’abitudine
di chi ha visto troppo
o non vorrebbe vedere?
perché?
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cara giovanna, anch'ì scrissi esodo su questo argomento. argomento molto sentito da entrambe ma di difficile soluzione ed accettazione hai avuto passaggi splendidi e descritto stati d'animo di grande malinconia marinella

il 13/10/2014 alle 17:35

Grazie Marinella delle tue sentite parole. E' vero l'argomento è profondamente doloroso e di difficile soluzione e difficilissima accettazione!Cercherò la tua poesia sul tuo account e la leggerò volentieri. Un caro abbraccio Giovanna

il 13/10/2014 alle 18:53

Concordo con Mary... molto brava... come sempre! SIR

il 13/10/2014 alle 19:59

Grazie Sir graditissimo il tuo commento!

il 13/10/2014 alle 21:57

hai sensibilità su un argomento scottante per tutti. un abbraccio poetico

il 24/10/2014 alle 16:25

Grazie del commento e ricambio l'abbraccio poetico.

il 11/11/2014 alle 00:36