Delocalizzazione selvaggia, aumento del potere finanziario, spostamento dei rapporti di forza tra capitale e lavoro, precarietà, riduzione dei diritti.

la nostra libertà: la libertà di un'informazione controllata, la libertà di un lavoro sempre più coercitivo senza il quale non hai diritto di esistere.
((Vorrei essere libero, libero come un uomo.
come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.)
(Giorgio Gaber))
granelli di sabbia dispersi tra le dita del tempo,
ci ritroviamo presto o tardi nella condizione di rotella dell’ingranaggio
e le conseguenze sono le medesime: servilismo, adulazione, identificazione con padrone, preoccupazione ossessiva per le apparenze, arroganza, cortigiane e buffoni.
ma non abbiamo né forza né consapevolezza adeguate per capirlo ed impedirlo.
possiamo davvero dire quello che riteniamo giusto o sbagliato? Certo, ma quali saranno poi le conseguenze?
questo monito va gridato con fermezza, oggi più di “ieri”, nei riguardi di chi fa finta di non voler capire che qualunque progetto di sfruttamento becero della manodopera, privi di veri diritti e oggetto di inumano neo-schiavismo.
in un brivido d’inchiostro
era delizia svegliarsi la mattina,
ammirare il paesaggio che si presentava davanti agli occhi, era risveglio che riempiva di gioia,
tutto sembrava a portata di mano.
ora non so da che parte iniziare.
e corro, corro, lungo il binario del tempo senza fine.

cfbbs - dla