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Pubblicata il 09/10/2014
In baita di reminiscenze
di fanciullesco nido influsso e affresco
nei lampi delle ere divenne donna.
impronta.
voci da lontano udiva
sguardi impressi rubava al cielo.
acciecano.
il nido degli avi era l'orma del suo vestito.
ombra per i desertici digiunatrici di presagi.
nido, affido sentito.
la sua fortezza trascinava dal fanciullesco nido e donava al brandello di universo avido rivelato e resistito.
il suo vigore era nel raggio del cuore
e della memoria accompagnatoria
innalzata da chi al nido l'aveva affidata.
nel nido sorreggitore esistenziale.
impronta sigillata, trasmigrava ad ogni era,
immortale.
offuscata custodiva la sua sostanza per poi apparire inattesa a tendere la mano, ancora, con abbondanza...per abbattere l'indolenza di questo alloggiare secolare.
mani dentro mani fondatezza cordiale addietro il contatto cercato l'indomani.
concepiva di giorno, di notte serafica....per un ritorno novizio, irriga di vita e di inizio.
d'impronta prodigare.
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Impronta che lascia il segno e che piano piano seduce!

il 09/10/2014 alle 21:00

Guido piano, Sir.... Lasciare il segno colma il mio cuore appena segnato. Grazie, Sir , anche per il seducente-mente .

il 09/10/2014 alle 21:20

....E' un' impronta emozionante....; un abbraccio, rom.

il 09/10/2014 alle 23:34

Grazie, Buona Alba, amico Rom

il 10/10/2014 alle 05:47