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Pubblicata il 04/10/2014
Sbarcò Ulisse nella Cala dei Pescatori e la prima cosa che vide
furono i riccioli di Circe dagli occhi profondi e languidi
e subito fu preso da grande turbamento e le andò incontro

il re di Persia Shahryar precursore di certi fallocrati moderni
consuma sesso ogni notte con una diversa poi la fa uccidere

il tempo passa lento ma inesorabile e ora nel luogo dove facevano
bella mostra i riccioli di Circe un dramma sta per consumarsi
tre giovani degenerati stanno recitando un canovaccio di morte

ma ecco che nella scena irrompe Sherazad poiché è il suo turno
per quella notte ma ella ha in serbo una sorpresa che sarà magistrale

hanno adescato con l’ inganno due giovani fanciulle Rosaria e Donatella
che hanno accettato perché parevano gentili al primo acchito per cui
nulla di inquietante adombrava i loro pensieri di semplici giovanette

infatti per nulla turbata dalla presenza del sovrano chiede allo stesso
con voce flautata e accattivante se avesse voglia di ascoltare un racconto

ma di colpo tutto si trasforma in un terribile incubo le ragazze vengono
picchiate e seviziate dai mostri non più ragazzi che esternano anche
un odio contro le donne sia per genere sia per appartenenza sociale

arte in cui Sherazad è molto brava e soprattutto incantevole nel narrare
le storie ma al sorgere dell’ alba tronca il racconto inducendo il sovrano

la povera Rosaria viene barbaramente colpita a morte e Donatella a sua volta
dopo un tentativo di strangolamento viene percossa selvaggiamente e creduta
morta anch’ essa è rinchiusa con la povera Rosaria nel bagagliaio dell’ auto

a rimandare l’esecuzione in modo che Sherazad possa terminare la storia
ma la ragazza finito il racconto ne incomincia uno nuovo per fermarsi all’ alba

che porteranno lontano dal luogo del crimine abbandonandola con indifferenza
e senza più badare ai poveri corpi giacenti nel bagagliaio dove Donatella
resistendo all’ orrore di sapere e sentire la propria amica esanime riversa su di lei

e pertanto continuerà in questo stratagemma per mille e una notte finché il re
ravveduto e innamorato dalla grazia di Sherazad la fa sua sposa per sempre

con la forza della disperazione chiama aiuto e la sua voce è un lamento sommesso
ma viene udita miracolosamente e arrivano i soccorsi e davanti agli occhi
dei soccorritori si presenta una scenografia che ancora oggi suscita l’ orrore
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Il massacro del Circeo narrato con riferimenti storici ed epici cesellati ad arte, senza sminuire l'orrore che quel fatto di cronaca ha provocato, restando indelebile nella memoria così come il sadico ghigno del pluriassassino Angelo Rizzo. Bravo Rom, come sempre! un abbraccio,patty

il 04/10/2014 alle 10:58

Un bel racconto, Bravo!

il 04/10/2014 alle 13:53

confesso un mio peccato, non ho mai finito la lettura delle mille...leggere questa tua mi ha ricordato un film di pasolini(Salò credi s'intitoli, comunque è tra gli ultimi del regista) un canto oscuro un canto nero, dove è il corvo che sedeva sul mistero? afafscinante pure questo canto, il bello è che ognuno rivela e scruta un'ambito umano...bravissimo, un abbraccio rom, andrea^^

il 04/10/2014 alle 22:46

....Carissimo Andrea mi permetto di scriverti non per corregerti ma soltanto per dirti che il film di P.P.P. che hai creduto di rammentare non è Salò ma è " Il fiore delle Mille e una notte ". Questo è il penultimo film di Pasolini; l' ultimo è appunto Salò tratto dal Capolavoro del Divino Marchese "Le centoventi giornate di Sodoma "....Poi anche Pier Paolo fu massacrato e non sapremo mai chi è stato e chi furono i mandanti... Ma tu o giovane poeta eri ancora nel bel mondo sei sogni.....; un abbraccio, rom.

il 04/10/2014 alle 23:18

Si Rom un tragico momento di follia , qualcosa somigliante ad Arancia Meccanica , i tuo scritti sono ricordi indelebili ,un saluto

il 05/10/2014 alle 23:27