Dall'archivio della II edizione del Premio nazionale di poesia "Igino Giordani"
di A. Ziliani
Come lacrime
il vento le strappa agli alberi.
Sottili e appassite.
Dormienti veli che rincorrono sogni.
Appese ai pensieri
come fogli di carta su cui vorrei scrivere.
Sulla ghiaia bianca
o su prato bagnato riposano. Non sarà in eterno.
Gialle ma non del sole.
Corrose dalle stagioni che lente le sfioreranno.
Avide,
protese verso un cielo incolore.
Gioiose e spente
nel breve momento che le vedrà finire.
Rotonde, aguzze.
Avranno pieghe enormi che strozzeranno loro il respiro.
Viaggiatrici leggiadre.
Danzatrici senza luce e senza ombra.
Pezzi di mosaico antico
che guardo da dietro i vetri dei miei occhi.