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Pubblicata il 25/09/2014
Chiacchere

fili di parole si avvolgono intorno alle dita
come un rosario di preghiera
sgranato con curiosità complice e consapevole
racchiusi in un involucro trasparente ed oscuro ad un tempo.

le sensazioni si rincorrono irruenti o pacate
oppure appena sussurrate sulle labbra serrate
che mute urlano tutta la loro ansia assopita
nel silenzio appena segnato dallo scalpiccio dei pensieri.

i sentimenti tracciano ardite traiettorie di volo
sorvolando territori in cui l'anima è ormai straniera
fino a trovarsi a rincorrere la loro stessa ombra avvizzita
testimone di un pellegrinaggio assorbito dalla sabbia del tempo.

non temere, non ci sarò domattina accanto a te
non troverai l'impronta del mio capo sul cuscino
non l'eco della mia voce a rompere l'incantesimo
neppure il sogno a segnare di vernice rossa
il confine trà reale e virtuale.

questi versi portano la data 28/09/2001, un mucchio di tempo
è trascorso da allora, solo adesso mi sono risoluto a pubblicarli
perchè rileggendoli mi sono parsi così...nuovi che, mi sono detto è ora di staccarli da me, e farli vivere per quello che dicono.
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Molto carina.. complimenti Sergio!

il 25/09/2014 alle 16:50

Ma' allora sei un abile vinaio ,invecchi le cose per renderle piu' belle , mi raccomando separa sempre reale e virtuale altrimenti stacco la spina , un salutone eeeeeeeeee sempre in gamba

il 25/09/2014 alle 16:53

a volte ciò che più aneliamo è ciò che più caparbiamente dichiariamo di non volere. Molto bella

il 25/09/2014 alle 21:31

L’autore vorrebbe camuffare il suo cruccio, confonderlo tra realtà e ipotetico; tratta l’argomento con eloquente retorica e cerca di capacitarsi e convincere anche il lettore, ma sussiste quel non ci sarò domattina accanto a te”, che più di un canto di ricordi sembra un lamento. Bravo.

il 26/09/2014 alle 15:50

.....E' vero, quel "non ci sarò accanto a te" è velato di cupa malinconia.....Sarà stato un errore?....nemmeno i posteri riusciranno a dare l 'ardua sentenza....; un abbraccio, rom.

il 27/09/2014 alle 00:51

GRazie, Messere per la lettura e per il gradimento, Sergio

il 28/09/2014 alle 05:52

GPaolocci, non sono ne abile ne vinaio, e aggiungo purtroppo...la linea di demarcazione tra reale e virtuale, se si è sinceri con se stessi e con gli altri, non è un limite ma un incentivo alla conoscenza ed al rapporto umano. GRazie, sergio

il 28/09/2014 alle 05:55

Gail, in effetti questi versi sono ststi da sempre rinchiusi in un cassetto, ma la loro eco, per me è stata una costante presenza. Dici che sono trisiti, può essere, ogni lettura conferisce loro significati che sono propri degli occhi che li scorrono. Per me non lo sono, sono il tentare di fissare un momento che dura. Come ho detto leggendoli per l'ennesima volta mi è parso che si sia compiuto il tempo e che meritassero di vivere per quello che dicono, che sono. Grazie sergio

il 28/09/2014 alle 06:01

Ugo, il non esserci domattina, è una presa di coscienza che riconduce ad una realtà quanto mai terrosa e conspevole per anime che in tutto il virtuale tragitto di quei sentimenti arditi, hanno riscoperto una ulteriore declinazione di parole come sentimenti, passione, e perchè no, fedeltà, e dato loro significati completamente nuovi e inusitati, prima. Grazie Ugo, Sergio

il 28/09/2014 alle 06:05

Elaine, a volte cerchiamo, ma non sappiamo più perchè e cosa, l'unica consapevolezza è che i confini che ci vengono imposti non paiono consoni al paio d'ali che ci siamo accorti avere. E' per questo che a parer mio, qualsiasi risultato di quella ricerca illumina con nuova coscienza la realtà di partenza. GRazie sergio

il 28/09/2014 alle 06:09

Rom. quel non esserci è la presa di coscienza che dopo che si sono lasciati liberi i sentimenti di intraprendere ardite traiettorie di volo, questi atterrano, a lato di una linea rossa, stà poi ai piloti di quei sentimenti accettarla come limite o avere il coraggio di andarvi oltre..Grazie sergio

il 28/09/2014 alle 06:16

la sottile linea rossa...sai Sergio alla prima lettura ero confuso, cioè è un testo di rimpianto, una presa di coscienza, una confessione, altro??? Nel rileggere e nel leggere i commenti mi è parsa più chiara, il dubbio si generava dal titolo e dalle strofe e dall'incursione, quasi straniante dell'ultima strofa...invece ler prime paiono essere, sono il rpofndo, il logos ela logica che vogliamo trovare a supporto o a semplice conferma della fine...le parole, le chiacchiere è qualcosa che costruiamo spesso per chiarire e che finiscono per ingarbugliare...il testo può apparire triste, invece è liberatorio, è forza, forse anche per questo ha atteso a lungo a voler essere messo al mondo...una cosa che intercorre nei tuoi testi è questo tema del virtuale, vorrei capire il senso che dai al virtuale...magari sono tutte supposizioni le mie, banali considerazioni, intanto il tuo testo mi è piaciuto...un abbraccio, andrea^^

il 28/10/2014 alle 15:58

Forse Andrea non hai colto che chiacchere è la traduzione maccheronica di Chat, e che questi versi sono nati intorno a questo luogo non luogo in cui si annidano, (forse sarebbe meglio dire annidavano, perché ora coi social forum, l'alchimia delle Chat di un tempo non esiste più,) microcosmi di persone rapporti emozioni aspettative che i soloni di turno avevano bollato come fittizie irreali, patologiche al limite della mania compulsiva, lascio ed al lettore la percezione di come e quanto le Chat abbiano segnato una nuova dimensione dei apporti interpersonali di cui questi versi tentano di essere testimoni. grazie per le tue parole, sergio

il 30/10/2014 alle 06:25

Gabriela ti legge con vero piacere....

il 08/05/2015 alle 19:23

Grazie Chiara per avermi ricondotto a questi versi a cui sono legato da un sottile filo rosso, che certo è nato allora, che è continuato imperterrito nel tempo fino ad arrivare ad oggi, ed oltre se dopo l'oltre v'è ancora poesia..

il 26/02/2018 alle 13:50