PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/09/2014
D' un vagito sommesso
l'aria s'imbeve di trilli
un frinire in crescendo
di labbra mai stanche

ero serpe di giada
sul letto arruffato
candido il chiarore
di luce inerte

un abbraccio dorme
sulla piega dei corpi
un pube scoperto
ricorda l'amplesso

eri un'arma bipenne
leziosa e sfrontata
nella ghirlanda del crine
merce cara invaghita

soffoca la memoria
il tempo s'è arreso
sulla cresta dei baci
minuzie svagate.
  • Attualmente 3.75/5 meriti.
3,8/5 meriti (4 voti)

Seduce con passione!

il 16/09/2014 alle 21:06

Carichi di pathos questi versi ritmici, come un bolero sensulaissimo, potenza dei versi che non dicendo alludono e indicano quanto l'interpretazione di ciascuno è pronto a coglierivi.Un plauso incodizionato Decio. Sergio

il 17/09/2014 alle 06:07

Personali emozioni, rivisitate forse con un certo sereno distacco, come fosse una sorta di osservazione a ritroso attraverso una personalità in evoluzione. Così mi è arrivata Decio, così l'ho apprezzarla. Arlette

il 18/09/2014 alle 12:43

Ho cercato di immedesimarmi nelle note di un bolero e... la danza mi ha reso interprete della seduzione. Grazie dei vostri analitici commenti.

il 22/09/2014 alle 19:31