mani incurvate dagli anni
accarezzano delicate
le foglie ed i fiori di piante
accudite da amore materno.
lei parla con l’orgogliosa aloe
che sembra risponderle arcigna
con le sue spine
inzuppate di sangue.
ma il trifoglio violaceo
le strizza un po’ l’occhio spuntando
repentino da piccole trilobate foglie.
la vedo cercare curiosa tra loro
la foglia più rara,
quella arricchita da quattro dei lobi.
lei dice che renderà la sua sorte più bella.
poi sorride perché già nella vita
ha conosciuto l’amore di essere figlia,
ha donato il suo cuore ad un uomo ,
ha percorso con lui la china talvolta assai dura,
ma sempre ha trovato la gioia di andare perché
una mano stringeva la sua.
e l’incontro d’amore è divenuto gratuito dono di sé
nei figli che ha saputo generare.
sorride e si lascia avvolgere dalla bellezza e profumo
dei delicati petali di rosa silvestre,
è ammirata dalle ghirlande rosate ,
che ricordano le corse campane
di spensierata gioventù.
ha voluto anche loro nella serra incantata
del suo meraviglioso terrazzo
accanto ai capini ricurvi dei ciclamini,
avvolti dal cuore di foglie materne,
rubati alla terra in una infiorata silvana.
azalee civettuole coi vestiti di festa,
superbe le ortensie,
timidi i fiori di anturium
che si stanno aprendo alla vita,
e poi eleganti e regali,
i bianchi spatifillio
fanno corona a tutti quei fiori
cui ha permesso di dare splendore di sé
con la sua costante pazienza e con il tocco
tenace di donna che sa donare la vita.
- Attualmente 3.6/5 meriti.
3,6/5 meriti (5 voti)