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Pubblicata il 16/08/2014
e corse volando sul cuore del suo amore.
e corsero volando sul cuore dell’Amore.
e udirono il Suo battito scandire lo scorrere del tempo.
e conobbero
un Padre che sa dare carezze con tocco soave,
sa sussurrare parole
dal tono più dolce di un favo stillante di miele.
e furono ebbri di gioia:
da poco si eran separati nella Terra.
non più le forme ingombranti
dell’umana natura, ma evanescenti creature
libere di navigare in sì dolce mare
dell’aere turchino abitato dall’Eccelso.
e furono abbracciati da un palpito sconosciuto
che continuava a chiamarsi vita.
e furono rapiti da un’estasi di pace
che solo alberga in quel Cuore .
e capirono il percorso sulla Terra,
e compresero il dolore,
cammino della croce,
e strada di speranza, di consolazione,
caleidoscopio di attimi vitali,
ora divenuto
senso pieno dell’andare incerto di loro vita.
non rimpianti di cose perdute,
ma certezza di nuove incontrate,
in un abbraccio eterno che si allargava
a mille e poi mille creature
dai volti, dai corpi mutati dall’incontro d’Amore.
o cari compagni di mia vita,
amici miei cari di giovani sogni, di frenetiche corse,
di prime emozioni d’amore,
di impavide realizzazioni di progetti di vita,
vi porto nel cuore
e so che mi siete vicino,
emanate il profumo di Dio,
pregate con un unico cuore
per il mio incedere talvolta un po’ stanco.
mi gridate, senza più voce terrena,
che viva nell’Amore del Padre,
che sappia incontrarlo nel volto piagato,
deriso o bramato del mio strano fratello,
del bambino ferito, dell’anziano dimenticato,
del giovane che corre felice incontro alla vita.
anch’io dico grazie dal cuore
per ciò che ho imparato da voi,
per come vi ho visto soffrire,
per come vi ho visto morire.
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