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Pubblicata il 06/08/2014
Aurora di cristallo
al confine di un sogno
mi trova sospesa
tra terra e cielo
in un’ altalena fiorita
di pensieri d’amore.
Solitari i miei passi
sulla battigia addormentata.
Riflessi argentei, incantati,
evocano volti
della mia primavera,
suscitano assopiti ricordi.
Grida di lontano gabbiano
trascinano via
impalpabili, evanescenti creature.
Un’ eterea farfalla
lambisce leggera
i miei passi.
Nubi scure minacciano
le corone avvampate di luce
di regali, impavidi gigli di mare.
. Esulta la vita che ha,
inesorabile compagna,
per sempre la morte.
La morte che incalza la vita,
la vita che vince la morte.
La morte che annienta la vita,
la vita che scavalca la morte.
La Vita.
Disegno dalle linee spezzate,
tracciato da dita invisibili,
ripiene di misterioso,
incomprensibile,
tangibile amore.
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Belle metafore! Stolcius

il 06/08/2014 alle 16:18

Stupenda poesia dove la meditazione è necessaria......Gabriela.

il 06/08/2014 alle 21:04

Grazie!!

il 28/10/2014 alle 01:13