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Pubblicata il 04/08/2014
La sua mente correva troppo veloce per questo mondo così statico, così apparentemente frenetico, così fermo. Solo il vento conosceva donde veniva e dove andasse e non c'era niente che potesse fermare così il vento come lasua mente. Il tempo non avrebbe potuto avere migliori inseguitori, finché come preda fu preso, inciampoò lungo il suo corso, svelò la sua natura, cadde il velo della dea, si alalancò il santo dei santi del tempio del conoscibile, ed ogni cosa fu certa sul nuovo orizzonte che andava configurandosi in luogo di ciò che fu prima il tempo, e adesso soltanto pura volontà di azione. Il campo era ora immenso eppure ognuno dei suoi dieci angoli poteva essere facilmente raggiunto da costui come se cavalcasse il destriero di odino, ogni segreto non era più tale, ma semplice commento della sua fantasia, ogni gioiello adrornava la corona della sua conquista, eppure non gli era gradito più di quell'unica perla che era la verità eccelsa che brillando sopra ogni cosa la denudava, e avendogla spogliata, la possedeva.
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