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Pubblicata il 03/08/2014
prima che fosse mattina
mi destò una pioggia improvvisa,
fresca, costante,forte
che spazzò via dalle strade
ogni residuo di calura.

il chiacchiericcio festoso degli uccelli
è una costante di cui non vorrei privarmi,
nemmeno in queste ore
dove il Silenzio è Sovrano.

tutto il resto è circoscritto da me
in un limbo di non amore,
mi sono decisa ad uscire dall’apnea,
ora sento la musica dei miei polmoni
che respirano
l’ossigeno inebriante dei ciclamini.

sto curando una carriola arrugginita
interrandovi piccoli fiori rosa fuxia.
“fiori di vetro”, li chiamava mia madre,
che aveva il pollice verde
come le ninfe dei boschi.

laboriosi insetti ne spostano il nettare
di fiore in fiore
per produrre nuove policromie
a quattro petali.

mentre tutti, fiori e insetti,
si apprestano al commiato con la Luce
per il riposo notturno
le belle di notte si accingono a schiudersi
in mille promesse d’amore.

come pegaso alato il mio passo
era leggero e veloce
quando arrivava l’ora del nostro incontro.
ma questa sera il mio amore era imbronciato
grosse rughe gli solcavano la fronte
mentre il sole giocava a nascondino
con nuvole in gramaglie.

le barche, messe a dormire nell’emiciclo del porto, si urtavano tra loro, come ragazze
in vena di dispetti.

questa sera non erano dolci le tue carezze amor mio,
erano urticanti come le parole di un amante geloso.
avevi visto anche tu il mio vecchio amore, Jonathan, planare ripetutamente
sopra il mio cuore.

nonostante tutto.
hai ricoperto ogni centimetro della mia pelle
con la tua umida presenza;
brividi di carezze, spalmate senza avarizia
con le tue lunghissime mani.
io, denutrita d’amore,
mi lasciavo sfamare
senza opporre resistenza.
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quel johnathan ha liberato infiniti spiriti che si sono accostati a lui...mi è piaciuto molto questo tuo scritto cara anna(tra l'altro oggi sto leggendo davvero tanti testi che mi entusiasmano) mi pacecciono le immagini, che uniscono piccoli ricodi alle sensazioni del momento, la ricerca dell'amore che soddisfi il desiderio d'amore, d'amare, quel desiderio che consuma...la natura come sfondo e libera prigione in cui l'animo spazia scoprendo qualcosa e trovando la quiete oltre il silenzio, oltre il suono..complimenti davvero, evocativa intensa...meravigliosa insomma...ti abbraccio anna, andrea^^

il 03/08/2014 alle 18:43

ottimo testo come lo sono del resto tutti i tuoi lavori che sempre apprezzo marinella

il 05/08/2014 alle 11:10

Cara Anny,avevi visto anche tu il mio vecchio amore, Jonathan, planare ripetutamente sopra il mio cuore.-- Versi pregnanti di nostalgia. Un abbraccio. Dora,

il 16/08/2014 alle 04:54