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Pubblicata il 02/08/2014
Il giardino era glorioso
ad ogni fiore il suo luogo
ad ogni luogo il suo tempo.
l'anima di ogni fiore emanava
il suo effluvio scrivendo
nel tessuto del vento il suo personale poema.

ogni cosa era perfetta, ogni cosa
nel suo giusto tempo nasceva,
splendeva e ritornava al suo riposo
fino al mattino quando di nuovo la luce
avrebbe bussato alle palpebre della vita
risvegliando ogni fiore del giardino
dal suo sonno vibrante di sogni.
nessuno avrebbe potuto contare i giorni,
nessuno avrebbe potuto dire come:
la perfezione traeva da sé stessa perfezione.

passeggiava l'anima del mondo
nel suo luogo d'incanto discorrendo
con ogni fiore, ma per ognuno di essi
la sua voce non era che musica, alito di primavera
carezza della notte, ogni cosa
fuorché parola, per tutti ma non per uno solo,
il quale sbocciava nel cuore della notte
e solo allora, quando l'anima taceva e accanto
a quel fiore giaceva, alla luce della luna,
sussurrandogli i segreti del suo cuore.
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