PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/06/2014
L'ha colto in uno sguardo
nel rantolo del petto
nel letto articolato
nell'olio degli infermi.

l'ha letto dentro il cerchio
quello attorno al suo dito
il nome inciso dentro
il vuoto inciso fuori.

l'ha visto al fontanile
quando la falda è secca
e l'arsura attanaglia
negando anche una lacrima.

ma ora sa giocare
di fine strategia
sia patta, niente scacco
sul tavolo i due re.
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Saper giocare, la tavola del re, per pareggiare i conti nel gioco della vita, nel gioco delle perle di vetro, C'è c'è ma chi ha detto che non c'è.... Sta nel fondo dei tuoi occhi sulla punta delle labbra sta nel corpo risvegliato ( Gianfranco Manfredi) mi hai riportato alla mente Hesse e Manfedi, ma quando li veveamo scoerti, io e le mia generazione, del gioco della vita sapevamo ancora così poco.... sergio nella fine del peccato

il 11/06/2014 alle 05:59

Pardon, Arlette , nel copia ed incolla del testo di Manfredi si sono mischiate le righe, spero che comunque risulti comprensibile.... sergio

il 11/06/2014 alle 06:01

Grazie Sergio. Conoscevo Manfredi come coautore di Tex; incuriosita sono andata a vedere la sua biografia ed ho letto delle cose decisamente interessanti nei vari campi in cui si è cimentato. Ho letto anche il brano di cui mi proponi uno spaccato e in diverse asserzioni mi ha portato indietro di qualche anno, quando tutte le pedine erano allineate. Sapevamo così poco dici...si confermo, ma ora si stà in piedi sulla scacchiera della vita, seguitando una partita che non dà tregua. E ben venga ogni mossa, affinchè si possa dire di avercela messa tutta! A rileggerti, Arlette.

il 11/06/2014 alle 16:38

Bravissima sulla scacchiera vorrebbero muoverci nel gioco della vita coloro per cui noi ,siamo solo degli insignificanti numeri .Ma come dici tu ben venga ogni mossa che per gli onesti diventera' sempre piu' difficile muoversi su quella scacchiera , piaciuta e un grosso saluto

il 11/06/2014 alle 18:47

Eretti, la schiena diritta, forgiati dall'esperienza e dalla volontà. Siamo pezzi che hanno un loro valore, per alcuni proprio l'onestà. Questi ultimi sono coloro che dovrebbero condurre la partita, rendendo il gioco vivibile...ma più spesso ci sono re fantocci, abili solo a sopprimere il circondario ed in ultima analisi restare l'uno davanti alll'altro in un ipocrita equilibrio. Grazie per il tuo parere Gpaolocci. Arlette

il 11/06/2014 alle 22:44

Arlette, io di Manfredi invece ho sottovalutato la produzione fumettistica, pur essendo io un cultore del genere.. mentre ho ben presente e viva la sua discografia.... ma non è di questo su adesso cui volevo che tu soffermassi la tua attenzione ma su Herman Hesse, ed il suo Gioco delle perle di vetro, e della la tavola del re forse il Backgammon a cui pare tu faccia riferimento...sergio

il 12/06/2014 alle 06:17

Il " Maestro" in una utopistica realtà, la sintesi del sapere universale e la fuga finale, lontano da quellla piccola Castalia che rappresenta l'idea di perfezione. Fu il primo testo di Hesse che conobbi, a seguire "il maestro e margherita "... e via discorrendo a cercare di assaporare questo autore. Sai Sergio, Lo stallo finale dei miei versi, che vede l'impossibilità di andare oltre in una partita in cui un sovrano osteggia un'altro con la stessa esatta forza inerte, è in fondo un annegare ( come avviene alla fine nel " gioco delle perle") lasciando alle spalle la realtà cosî com'è, dopo il tentativo lungo un'intera vita, di renderla equamente perfetta. Grazie davvero Sergio per avermi dato nuovamente modo di esprimermi...sei entrato decisamente dentro i versi, non è poco. Arlette.

il 12/06/2014 alle 11:26

Enchantée !

il 12/06/2014 alle 13:46

Non me ne voglia Bulgakov ( lì dove si trova) per il qui pro quo, intendevo Narciso e Boccadoro di Hesse e tanto di cappello anche all'ottimo lavoro del grande Bulgakov.

il 12/06/2014 alle 17:07

Arlette "la saggia"! è sempre un piacere leggere ciò che scrivi....in più, condivido il tuo apprezzamento per Hesse! una buona giornata e un saluto, Julita.

il 14/06/2014 alle 18:15

Qualcosa di saggio riesco a metterlo nero su bianco, quanto poi a metterlo in pratica mi scontro sempre con la parte di me che non vede troppo di buon occhio questa dote...beh, io cerco di tenere " saggiamente" a bada le due parti, ma che fatica! Ciao Julita, grazie per la condivisione e il saluto. Arlette

il 15/06/2014 alle 21:45

Il bello di "vederci o non vederci" qualcosa fra le righe. Il bello di questo interscambio che rende viva la casa e la scrittura. Bene ricambiato Fabio, grazie per la tua presenza.

il 16/06/2014 alle 13:13

La vita intesa come una partita a scacchi? Si, Arlette, veritiera e saggia metafora. Anna

il 08/07/2014 alle 23:23

...come un gioco di scacchi, del tutto studiato, del tutto istintivo. Ci si prefigge un attacco, si va a parare ordinariamente o straordinariamente accanto agli altri pezzi...poi si vedrà. Ottima lettura Anna e grazie per il passaggio. Arlette

il 09/07/2014 alle 20:50

scacco matto!!! quello che non arriva mai, ma si ricerca..... bella bella

il 06/11/2014 alle 09:21

Ed è nella ricerca che è custodito il senso delle cose; ci tiene vivi l'adoperarci in qualcosa, ad ogni pedina il suo tragitto. Grazie Tatosam.

il 07/11/2014 alle 10:12

cercavo nei cerchi, cercavo nei quadrati, cercavo negli ovali, cercavo il buono e male, cercavo nei triangoli e dentro ogni anglolo, un fango e un vongolo, cercavo in tutti agoni i tipi e le sagome, facevo esperimenti sulle parole e le menti, sui i tutti e sugli elementi, ero rapace e lento... e prego e non mi pento, ancora io mi sento, che tento. di Ivan Petryshyn

il 22/11/2014 alle 21:36

Il tuo personale approccio con le parole...i tuoi toni ionici, scherzosi, dolce- amari. Sai Ivan, talvolta razionalità e irrazionalità messe insieme sono quanto di meglio. Continuiamo a cercare ancora, a sentire, a tentare. Grazie per aver messo qui da me i tuoi pensieri. Arlette.

il 23/11/2014 alle 10:35

Ironici...ionici è solo un refuso. Ciao.

il 23/11/2014 alle 10:39

Più che una scacchiera ai miei occhi appare una danza, di quelle struggenti, un enorme farsa, come del resto può esser letta la vita. Una danza che finisce così come cita la tua bellissima poesia.

il 23/01/2015 alle 17:29

Una danza che vede uniti, talvolta in cattività, per un breve quanto travagliato volteggiare...come del resto può essere la vita. Ottima chiave di lettura Voceventosa. Grazie per essere fra queste righe.

il 23/01/2015 alle 21:51

Mammamia, cosa mi son perso !! Le tue poesie sono fantastiche ed anche i commenti che ti fanno e le tue risposte. Dovrò pian piano, con pazienza andare a leggere e copiarle per rileggerle nel tempo perché son troppo... scusa sono povero di parole... buono bello grande tanto poco ... non trovo aggettivi adatti, non sono un letterato, anzi. Leggerti è un piacere . In questo gioco della vita ci vedo tante cose fuse insieme. Nell'incipit una tragedia familiare... e a finire col gioco degli scacchi, alquanto inusuale per una donna, nelle gare a torneo ne vedo poche... Una piacevole sorpresa leggerti. Complimenti Fabio

il 18/06/2016 alle 18:05

Onorami della tua lettura. Parerei, sensazioni, critiche...sono interscambio. No, non siamo letterati Fabio, semplicemente amiamo riportare sensazioni e fatti di vita, una passione che, come tu dici, è spesso un piacere. Senza altro a pretendere.

il 20/06/2016 alle 11:06