PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/05/2014
L'uomo al limite come un'onda marina
ha un respiro di vento
che freddo vaga nel bosco come un corvo
solo; svanito per la via
come le impronte nel fango sommerse
da mille lacrime buie
si muove in cerca d'un sentimento mobile
in un'area senza campo,
alla mercè delle illusioni di vite solitarie
Non esistono risposte certe per chi s'affida alle semplici voci del passato
e la nostalgia si rivela spesso un'insaziabile palude in cui morire lentamente
Esausto di metafore, esaurito di parole
mi conduco per le pagine
attraverso significati incapaci ormai d'esistere,
si può reputare piacevole
finchè non si decide di guardare nelle lettere
e mi sento già di meno
inutilmente nullo come a destra dell'equazione
Non ripeterò le domande per sentire le risposte che mi hanno già dato
e l'inquietudine che sento ha senso solo perchè mi sento ancor più solo
Come un occhio felino potrei prendere ciò che voglio
ma le necessità che sento non hanno forse uno scopo;
continuo al limite come un'onda di mare
solitario come un corvo
e sotto la pioggia che lentamente cade
posso svanire nel buio
Non esistono risposte chiare per chi osserva con gli occhi delle poesie
e mi posso perdere nell'infinità di parole che so partorire, tanto alla fine...

.A.G.
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L'uomo è al limite di se stesso, quando ricerca qualcosa di inaudito, che sfugge al richiamo razionale. E in questa tensione non riesce spesso a trovare il senso delle sue azioni e la nostalgia del passato si presenta come una rete piena di lacci....Ciò che ti rimane, caro Andrea, è forse un'inquietudine perenne: questo è il prezzo da pagare per chi possiede una sensibilità che trafora. Bravissimo. Ti abbraccio

il 06/05/2014 alle 23:10

l'onda è l'eterno del movimento, e ruota e s'avvolge e si eleva in luce...così le parole nella Poesia, per la Poesia, non si spengono , si rinnovano di luce nell'animo assetato...vorrei leggerti di più caro amico. ma la mia onda inquieta deve solcare altri mari un abbraccio immenso!

il 07/05/2014 alle 06:39

... Non esistono risposte chiare per chi osserva con gli occhi delle poesie; questo è vero, ma se leggo un poesia, anche se non riuscirò ad interpretarla perfettamente, devo inseguirne il contenuto. Qui sono proprio travolto dall’onda marina, il pessimismo dilaga! Ho altre volte letto di corvi nei versi di questo autore e letto anche di recondite e nostalgiche tristezze. Resto confuso di fonte a questo incalzare di freddo, fango, lacrime buie e illusioni: saranno vere o solo esigenza lirica? Non dimenticare che col tuo occhio felino potrai prendere ciò che vuoi!. Un abbraccio. Ugo.

il 07/05/2014 alle 14:12

Gli occhi del poeta sanno dare luce alle ombre e trasformare il proprio angolo di vita

il 07/05/2014 alle 14:14

Vivrà padrone di sé e lieto colui che ogni giorno può dire: Ho vissuto. Domani il padre Giove occupi pure il cielo con una nera nube, oppure faccia splendere un limpido sole; in nessun caso renderà vano ciò che è stato, né potrà cambiare, o far sì che non sia avvenuto ciò che una volta per tutte l'ora fuggitiva ha portato" Orazio (Odi, III, 29, 41-48). alle nostre domande non ci sono risposte, mentre le attendiamo si fa subito sera. ti lego sempre con grande partecipazione un abbraccio

il 07/05/2014 alle 17:09

Carissimo Ignazio, sai comprendere fino in fondo le mie parole, ti ringrazio e con stima ti abbraccio, andrea

il 08/05/2014 alle 14:24

occhi aperti su così tanti mondi e così tante cose, inevitabile lo smarrimento...ti ringrazio cosimo, un carissimo saluto, andrea^^

il 08/05/2014 alle 14:25

quell'onda ci trasporta tutti cara luna, spesso alcuni non riescono nemmeno a ritornare e se ce riescono subito vengono ripresi...grazie delle tue parole che condivido molto...ti abbraccio tanto, alla prossima lettura, andrea^^

il 08/05/2014 alle 14:26

ho sempre pensato le poesie come quakcosa che aiutano a scoprire e a scoprirsi, a rivelare...ma una rivelazione non è detto sia sempre precisa, basti pensare ai famosi oracoli dell'antichità...la poesia allora perde la sua forza di verità, ed assume quello di possibilità, con la sola diferenza che mantiene la reltà del sentimento che la genera...per il resto caro ugo se il tutto fosse solo esigenza lirica avrei già smesso tempo fa di scrivere, come detto più volte tendo a vivere i momenti no con massima intensità, quindi negli scritti la luce viene quasi sempre oscurata, ma questo credimi è un bene, altrimenti sarei perennemente triste...il corvo è un simbolo positivo per me...ti abbraccio ugo, andrea^^

il 08/05/2014 alle 14:31

gli occhi del poeta devono imparare a vedere il buio peer risaltare la luce...ti ringrazio cara angelina, ciao, andrea

il 08/05/2014 alle 14:32

grazie cara lilli, per la citazione...da parte mia sento che potrò dire di aver vissuto, poichè quando provo qualcosa o scrivo qualcosa vivo sempre...ti abbraccio e grazie infinite, a presto, andrea

il 08/05/2014 alle 14:34

La solitudine del poeta che respira poesia e si ciba di parole... solo chi è così può capire! Nessuno comprende? No, c'è chi può e ti assicuro che dopo averlo incontrato si sta molto meglio! Ciao caro!

il 10/05/2014 alle 01:24

E' vero..anzi aggiungo spesso siamo accecati dalla solitudine e faticiamo a vedere chi comprende...grazie cra amica, ti abbraccio, andrea

il 11/05/2014 alle 13:35

molto bella! :-)

il 13/05/2014 alle 17:42

sempre gentile, grazie, ciao^^

il 15/05/2014 alle 22:45