PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/04/2014
Quando un poeta scrive
non si chiede mai perché lo fa
essendo la modestia
argomento trascurabile

egli stesso da vita dal vuoto
forme nuove spesso senza senso
per una scrittura all'avanguardia
sottoponendo la logica

a continue e tremende torture
in virtù d'un falso
che vuol sembrare vero
come purtroppo spesso si credere

in questo bondage letterario
lo scrittore interpreta il sadico
e il malcapitato lettore
un muto masochista

a ciò s'aggiunge copioso
lo spasso dei commenti
scritti forse in buona fede
ma dal contenuto inesistente

e cosi che si da vita
ad una vera e propria
orgia delle opinioni
in cui ciascuno espone la propria teoria

questa sottile linea nera che ci divide
si chiama ipocrisia
famelica e abberrante
aspira a diventare dio

per dar legge al nulla
e dominare incontrastata
un luogo vuoto e desolante
cosi d'avvicendar la morte in vita

se fosse vivo oggi
il benedetto croce
v'avrebbe preso a bastonate
come si fa con l'ulivo per ricavare frutto

probabilmente chi scrive in questo modo
lo fa a ragion di un trauma
o perché ha subito un torto
dalla buona attenzione al testo

per un giusto intendimento.

non me ne vogliate amici miei
io non son Catone
e nemmeno unghia del piede
del divino Dante

comprendo le difficoltà
di chi in fondo a destra
ha posizionato il proprio cuore come il bagno
per non dire niente

non abbiate solo fede
imparate a scrivere..

giuseppeciaravolo
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Poeti rampicanti Quando un poeta scrive non si chiede mai perché lo fa essendo la modestia argomento trascurabile egli stesso da vita dal vuoto forme nuove spesso senza senso per una scrittura all'avanguardia sottoponendo la logica a continue e tremende torture in virtù d'un falso che vuol sembrare vero come purtroppo spesso si credere in questo bondage letterario lo scrittore interpreta il sadico e il malcapitato lettore un muto masochista a ciò s'aggiunge copioso lo spasso dei commenti scritti forse in buona fede ma dal contenuto inesistente e cosi che si da vita ad una vera e propria orgia delle opinioni in cui ciascuno espone la propria teoria questa sottile linea nera che ci divide si chiama ipocrisia famelica e aberrante aspira a diventare dio per dar legge al nulla e dominare incontrastata un luogo vuoto e desolante cosi d'avvicendar la morte in vita se fosse vivo oggi il benedetto croce v'avrebbe preso a bastonate come si fa con l'ulivo per ricavare frutto probabilmente chi scrive in questo modo lo fa a ragion di un trauma o perché ha subito un torto dalla buona attenzione al testo per un giusto intendimento. non me ne vogliate amici miei io non son Catone e nemmeno unghia del piede del divino Dante comprendo le difficoltà di chi in fondo a destra ha posizionato il proprio cuore come il bagno per non dire niente non abbiate solo fede imparate a scrivere.. GiuseppeCiaravolo

il 22/04/2014 alle 12:38

Caro Giuseppe, postare un commento dopo questa tua requisitoria forse è da incauti, o forse da ulivo bastonato, e il Croce m'abbia in riguardo, Io non lo sò se in PH qualcuno già si sente bardo fatto e finito, certo è che la strargrande maggioranza di noi, e qui non oso a dire tutti, dobbiamo imparare, sia a postare poesie che a lasciare traccia della lettura, e siamo qui per questo. con Stima sergio

il 22/04/2014 alle 13:55

i commenti non sono mai fuori luogo , il tentativo di dare nuovi spunti al fine di creare una nuova linfa allo scrivere non è tempo perso e giammai inutile, la letteratura tutta è in grande agonia , abbiamo scaffali pieni di best seller che hanno valore pari a zero sia dal punto di vista creativo che letterario, in questo marasma di proposte letterarie manca spesso il calore o dirittura il senso ,leggere non è mai una perdita di tempo , saper cosa leggere può essere istruttivo , leggere tutto passivamente è un inutile svago.Lo stesso vale per la scrittura tutto è in fermento e la poesia come l'arte più in generale ne evidenzia gli elementi.un saluto sergio grazie per aver letto e commentato questo pensiero

il 22/04/2014 alle 20:59

No, non sono mai fuori luogo i commenti, nè lo sono gli scritti. Come Sergio ritengo che si impari, ci si diverta, ci si ritrovi in alcuni scritti altrui...come fosse parte di un vissuto personale... e a seconda del carattere si taccia attenti, o si lasci una traccia per condividere. Interessante il tuo scritto, in quanto da adito ad un interscambio di pareri e considerazioni che potrebbero risultare fonte di dialogo più approfondito e coinvolgente. Personalmente reputo che ci sia una reale gratifica in un commento ben argomentato, così come nella modestia del riconoscersi forieri di personali pensieri in prosa e poesia...a beneficio proprio e di chi, su quest'agorà, ci passa un po' della propria vita per pura scelta. Siamo sommi poeti Giuseppe, ma solo di piccole care parole. Arlette.

il 23/04/2014 alle 01:20

grazie arlette per aver commentato questo pensiero

il 23/04/2014 alle 09:27

non so sia incauto commentare,ma l'umilta è una bella cosa,

il 23/04/2014 alle 17:39

dietro l'umiltà spesso si nasconde la malafede sopratutto quando si tratta di scrivere che non è una religione ma forma d'arte eccelsa che racchiude in un sol segno pittura nota e senso .L'uiltà lasciamola agli asceti che misticamente ed in silenzio alla parola hanno rinunciato.

il 23/04/2014 alle 19:05

"Tutti al mondo sono poeti, perfino i poeti." Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987

il 23/04/2014 alle 20:10

e' proprio vero , l'importante e accorgersene in tempo

il 23/04/2014 alle 22:04