Ardeva il mattino,
liberato dai lacci
di una notte insonne,
svanivano ombre
di fantasmi inquieti,
dai campi neri saliva
un vapore cilestrino.
giovani pavoni dal manto ocellato
trascinavano alteri lo strascico,
con ottusa vanità a dispiegare
il loro sontuoso ventaglio.
infilasti la tua giovinezza
nei calzoni abbandonati sulla sedia
e riprendesti il cammino.
sulle pareti della stanza
s'infrangeva l'eco di parole d'amore.
trascinati lungo vie enigmatiche
del proprio destino,
causalità abbacinante di una collisione,
necessità fatale di un incontro.
graffiti nel cuore.
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