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Pubblicata il 01/03/2014
I miei occhi non possono mirare il tuo dolce sorriso,
le mie mani non possono sfiorare il tuo candido viso,
i miei timpani non possono udire la tua voce delicata,
ma inevitabilmente il tuo ricordo mi scorre innanzi come una copiosa cascata.
ora sei per me come la brezza che posso sentire ma non afferrare,
come la nebbia che mi avvolge ma non posso lambire,
come la luce che tento di toccare invano.
ciò è quel che provo quando da me stai lontano.

eugenio Flajani Galli

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