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Pubblicata il 01/03/2014
Fissa, come morta, la conchiglia
si confondeva con il ciottolato,
senza saliva, a forma d’una biglia
era invisa a tutto quel selciato
ma questo stato poco le importava
era lumaca sì, ma centenaria.
di sassi e pietre lei non si curava.
tra scarti e ghiaia era dignitaria.
temeva invece d’essere pestata
da ruote o ancor da una pedata.
quanto attiene il detto acciottolato,
valutava come strada alla deriva,
un passaggio estinto e inanimato;
una lumaca si, ma di cento anni;
un gasteropode saldo e con la casa
con una vita serena senza danni,
vissuta al sole e di ciel pervasa.
sempre stimata, misurata e attiva
una vita severa e senza danni:
la lumaca ha cuore, la lumaca è viva.
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mi piace molto il lento scorrere di queste parole, come la lumaca si gusta la vita, con calma e serenita' magari guardassimo cosi' noi esseri umani troveremmo un equilibrio migliore. pupetta.

il 01/03/2014 alle 19:34

Ottimi versi pacati e sobri come il passo della stessa lumaca che lascia il segno nella sua umida scia! Bravo! Sir Morris

il 01/03/2014 alle 19:59
Jul

Ode alla lumaca, gasteropode misurato ed equilibrato...

il 01/03/2014 alle 20:55

clap clap clap le lumache applaudono questa tua ode ,sempre in gamba capo, buona domenica

il 01/03/2014 alle 21:59

Bella e suggestiva poesia!

il 02/03/2014 alle 08:41

mi è piaciuto questo testo delicato ed incentrato su una figura semplice ma non meno importante di altre...bravo, scrivere bene senza sforare nel banale parlando di ciò non è da tutti, ciao Ugo, andrea

il 03/03/2014 alle 11:01

per chi sa vedere e sentire col cuore ogni cosa puo' avere una valenza poetica.questa tua ode a una delle creature piu' umili e' un lento sgranarsi di suggestioni.ciao ugo a Marinella

il 03/03/2014 alle 15:53