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Pubblicata il 08/02/2014
Vorrei svenire tra le rose
assaggiarne il sudore
e vestirmi di rugiada tra le spine
e contare ammutolite le stelle decedute sulla tomba di mia madre e rinascere
così candida infinita
pietra folgorata da un conato di sole.
l'esile natura mi sostiene caparbia
in un fremito d'ossa
incappucciata la paura
mi danza sui fianchi
preme il tuo volto sul cuore
in un cielo di granito mi rinvento la vita
stella per un giorno arsa per amore.
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Scorrendo questi versi non è possibile fare a meno di notare e quindi apprezzarne la femminilità, esiste un modo di dire le cose e di accostare parole e significati suoni e immagini che solo è possibile ad una donna. Una sensibilità diseguale rende questi versi pregevoli e intimi, senza risultare intimistici e artefatti, complimenti per il tuo scrivere. Sergio

il 08/02/2014 alle 06:10

Una fedele e perfetta visione dell'affetto emerge da queste meravigliose parole! Complimenti per il sincero trasporto profuso donatoci! Sir Morris

il 08/02/2014 alle 09:00

piaciuta tanto

il 08/02/2014 alle 15:27

una poesia cheavvolge e non abbandona...triste ma bella, sicuramente sincera ed intensa...per il resto condivido il commento di zordoz(Sergio)....complimenti, ciao, andrea

il 08/02/2014 alle 18:32

Sottoscrivo anch'io il discorso della femminilità, confermo che per me sei una brava!

il 07/03/2014 alle 19:34