La banderuola del destino
ruota e stride
sui cardini dell'esistenza
ed ara profondi solchi
nel fitto intreccio di ragnatela
di scarni palmi essudati
annodati sul promontorio
di una Venere esiliata,
sciolti nelle pianure
di un Cuore mai redento,
dispersi sotto il giogo
di una Sorte preannunciata.
E tu mi parli di Jung
e di una libido che non sublima
e tracci i contorni
d'una vita mai vissuta
sugli orli d'un Tarocco.
E ripeti ancora
sulle tue labbra smerigliate
la corta storia d'un allocco
che non ha codici per decifrare
gli spartiti dell'Immenso.
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