ho visto quello sguardo altre volte,
quando tu osservi smarrito
il nonsenso di queste
pareti di cartapesta
e questo cielo finto.
e tra le dita scivola
la polvere delle umane incoerenze
e mentre aeroplani di carta
guidano la mente
verso l'oblio dell'anima.
quanto tempo ti ho perso
disteso sul nulla
tra ricordi sbiaditi
e coriandoli ingialliti
dal lento trascorrere del vento.
guarda, qui in un vecchio libro
tra un'ampolla di vetro
ed un sacco di juta
c'è un segreto custodito
che dorme e sogna.
sogna di mondi di luce
di spazi immensi
e celesti armonie
stelle lontane e pianeti
e vallate dai colori del mare.
ricordi?
eri tu che giocavi
mentre la notte creava scintille
e tu con fuochi di plasma e fantasie
tu creavi la gioia pura e serena.
hai lasciato frammenti di te
errabonde memorie
vagare senza meta
tra barlumi del sogno
e penombre del silenzio.
li vedi lì?
i riflessi dei cristalli di luce
quei bagliori di conoscenza
mista ad euforia e allegria
la gloria del paradiso perduto.
eri ciò che sei sempre stato
essenza del sereno divenire
amore senza limiti dell'universo
motore che muove le stelle
la libertà pura e innocente.
curioso vederti ora armeggiare
goffo e impacciato,
tra i secoli perso e smarrito,
piccolo tormentato spirito umano,
diamante prigioniero del sogno.
svegliati dunque,
riconquista il prezioso tesoro
celato nelle tue segrete memorie,
riaccendi la fiamma, la fonte,
l'elevata luce della conoscenza.
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