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Pubblicata il 30/01/2014
Calòr ribolle per l’arido piano
e riarso e brullo per colli risale.
Or liquefà, or atterra,
sempre rivolve in cenere e zolle
l’abbrustolita miseranda terra.

Fuoco sale e vapor condensa
in pose grottesche funghi e nani,
cirrosi cumuli bizzarri e strani.

Io vi guardo creature d’estate
e sento la stagion che incrina,
là diverge in uno sbuffo,
qui sommerge
in una cascate di more.

Tutto questo vedo
tutto quanto avverto
nel sottil mutamento
della stagione.

E mia spelonca e mio riparo
è l’aura fresca della Pollina,
caro eremo amaro
d'una Ruota cristallina.

(Ruota, paese in provincia di Lucca)
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Particolare melodia estrapolo dal crogiuolo della tua poetica! Sir Morris

il 30/01/2014 alle 18:24

geniale..

il 31/01/2014 alle 12:33

grazie julita, troppo buona, ma non sono affatto convinto di quello che, affrettatamente, ho buttato giù.

il 31/01/2014 alle 13:37

nella fretta bella composizione,un saluto

il 31/01/2014 alle 22:31